Differenza tra delibera e determina

Delibera e determina

In questo articolo approfondiamo insieme qual è la differenza tra delibera e determina, il significato dei due termini e i loro ambiti di utilizzo.

Non perdiamo tempo, andiamo!

Delibera o deliberazione

La delibera è un atto giuridico imputato ad un organo collegiale. Anche detta deliberazione, non è altro che un atto formale che identifica la decisione di un organo e gli effetti che da essa scaturiscono.

Si parla di delibera o deliberazione riferendosi agli atti di organi collegiali sia pubblici che privati.

Esistono, ad esempio, la delibera del consiglio comunale (pubblica), la deliberazione del consiglio di amministrazione di un’azienda o quella di un’assemblea condominiale (private). Questi organi, a seconda della loro natura, funzione e competenza, emanano atti di diritto privato, atti normativi, endoprocedimentali o provvedimenti.

Per poter deliberare è generalmente necessario il consenso di una parte soltanto della pluralità dei soggetti del collegio, percentuale che varia a seconda delle maggioranze previste dalla legge per ciascun caso (potrebbe essere il 50%+1 dei soggetti, i due/terzi dei millesimi di un condominio, ecc.).

Delibera: atto normativo
Firma del documento di delibera del consiglio di amministrazione

Nell’ambito della Pubblica Amministrazione, dei Comuni nello specifico, la deliberazione è lo strumento attraverso cui si esprimono gli indirizzi politico-amministrativi: approvazione dei bilanci e dei regolamenti, per citare due esempi.

Le delibere comunali diventano esecutive dopo il periodo di pubblicità previsto (affissione di 15 giorni) o, in alcuni casi, con effetto immediato.

N.B. La delibera esprime la volontà della pluralità di persone che l’ha emanata ed è proprio a tale pluralità che è imputata, non ai singoli soggetti che compongono l’organo. Questo aspetto la differenzia dalla convenzione, quell’atto che è invece imputato ai singoli soggetti che l’hanno conclusa.

Determina o determinazione

Con il termine determina si identifica un provvedimento di un dirigente o funzionario preposto a determinate funzioni. È anche detta determinazione dirigenziale.

La determinazione è quell’atto formale con cui i responsabili dei servizi manifestano e dichiarano la propria volontà nell’esercizio della potestà di gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa.

Le determine sono quindi gli atti amministrativi tipici con cui i dirigenti assumono le decisioni necessarie per realizzare gli obiettivi stabiliti dagli indirizzi e dalle programmazioni dell’ente.

Con le determinazioni, che possono avere o meno rilevanza contabile, i dirigenti impegnano l’amministrazione verso l’esterno.

Determina: atto amministrativo
Firma del documento di determina

Delibera e determina: differenze

Approfondite le definizioni e i significati, quali sono in definitiva le differenze tra delibera e determina?

Possiamo dire che le delibere sono atti normativi che indicano un indirizzo, una programmazione, le determinazioni sono atti amministrativi attraverso cui si esplica la volontà del dirigente/responsabile del servizio dell’ente in questione.

In sostanza, con la delibera si forniscono delle disposizioni, la determina ha invece una valenza esecutiva.

Di seguito una tabella riassuntiva delle differenze tra delibera e determina:

DELIBERA O DELIBERAZIONEDETERMINA O DETERMINAZIONE
Tipologia di attoAtto normativoAtto amministrativo
ValenzaFornisce delle disposizioni, un indirizzo, una programmazioneHa valenza esecutiva, manifesta la decisione di dirigente/responsabile legittimato ad adottarla
Chi le emanaOrgano collegiale (insieme di persone)Dirigente/responsabile di funzione

Speriamo di aver chiarito i tuoi dubbi in merito alla differenza tra determina e delibera, ma per qualsiasi ulteriore delucidazione non esitare a commentare.


Le Differenze

Appassionato di scrittura in ogni forma, adoro spiegare in maniera chiara e senza troppi fronzoli concetti e termini di uso comune, spesso fraintesi o non compresi. Seguimi alla scoperta delle differenze.

Commenti (20)

  • Buongiorno.
    Vorrei confrontarmi su questo quesito: trascorso il termine per la revoca di una delibera di un ente pubblico in autotutela, l’ente è obbligato a dare seguito al contenuto? nel caso di specie, la delibera prende atto di una corresponsione di emolumenti in favore di un privato. In tal caso nascono precisi obblighi in capo all’ente?

    • Sull scorta dei diretti distintivi enunciati nella tavola sinottica resta irrisolto il nodo di come possa un Organo monocratico (es.: un amministratore unico)) adottare atti normativi….

      • Spesso il direttore generale si avvale di un cda, vedi il caso di un’azienda ospedaliera che in genere ha anche un direttore amministrativo e uno sanitario, pur trattandosi di enti monocratici. Questi in seduta di delibera esprimono un parere non vincolante ai fini della deliberazione, ma utile al direttore generale per valutare l’adozione o meno.

  • Buongiorno, mi devo preparare alla prova pratica di un concorso pubblico come Collaboratore Amministrativo Professionale presso un’ Azienda Ospedaliera. Secondo Lei su cosa dovrei maggiormente prepararmi?

    Grazie

  • Buongiorno. Un segretario generale di un ente comunale può redarre un atto di acquisizione di un qualcosa, come ad esempio una strada privata, nel patrimonio comunale senza dover ricorrere a notaio per la formulazione dello stesso.
    In questo caso di che tipo di atto parliamo? Si tratta di determina?
    Spero di non essere andato fuori tema e grazie in anticipo.

  • Buongiorno, può una determinazione dirigenziale (parzialmente errata nella parte di imputazione contabile della spesa) essere rettificata dallo stesso dirigente che la emessa solo e soltanto attraverso una semplice email indirizzata all’ufficio contabilità?
    Nello specifico, nella determinazione in esame, la spesa è relativa ad una prestazione professionale che anziché contenere i dati di imputazione contabile relativi al regime ordinario IVA del soggetto terzo (compenso + IVA), considera il soggetto terzo in regime forfettario (solo compenso).
    Quindi, nella determinazione compare solo il conto di spesa relativo al “compenso” e non quello relativo all’IVA (che comunque andrà pagata e si dovrà dare ordine all’istituto cassiere tramite il mandato di pagamento).
    Il dirigente in questione, in odor di pensione già da 20 gg. fa (data del rilievo dell’errore comunicato al responsabile dell’istruttoria della determinazione), evidentemente investito di inerzia dirigenziale pre quiescenza, ha pensato di risolvere l’errore contabile (contenuto nella sua propria determinazione) inviando semplicemente una email all’ufficio contabilità chiedendo, allo stesso ufficio, di rettificare gli importi.
    Alla data odierna, questo dirigente è già in pensione da 1 giorno.
    Alla luce di quanto esposto, chiedo se tale e-mail può essere ritenuta valida a rettificare la determinazione, ovvero senza che tale rettifica sia transitata nell’albo on-line dell’Amministrazione (pubblicità v/terzi).
    I riferimenti normativi saranno più che graditi.
    Grazie.
    Fabio

  • Nunzia Petricciuolo

    Buon giorno, mi scusi come è scritto qui, la determina non passa in giunta comunale?

    Un Segretario comunale può decidere di acquistare un numero di computer senza che il sindaco dica nulla

  • Ad una delibera, ad esempio di giunta, deve seguire necessariamente una determina, anche se questa non va ad aggiungere niente rispetto a quanto contenuto nella delibera?

  • Nelle procedure ad evidenza pubblica, l’indizione di una gara d’appalto inizia con la determina a contrarre, atto di amministrazione interno. Tuttavia in vari testi leggo: delibera a contrarre… Chi ha ragione?

    • Buongiorno Paola! Riteniamo che sia corretto determina a contrarre. Per conferma può effettuare alcune ricerche sugli archivi di alcuni comuni, dove solitamente è riportato un riepilogo dei bandi e delle gare d’appalto anno per anno: vedrà che si parla praticamente sempre di determine.
      Alcuni testi utilizzano la dicitura delibera a contrarre perché in passato si parlava anche di delibere a contrarre, in richiamo alla legge n. 142/1990 che disciplinava l’argomento. Sul sito dell’Anac ci sono una serie di FAQ che risolvono alcuni dubbi in merito, al seguente link: https://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/MenuServizio/FAQ/ContrattiPubblici/FAQ_contrarre
      Proprio al punto D2 della pagina si trova una probabile spiegazione all’utilizzo che alcuni testi fanno del termine delibera a contrarre.

  • Buongiorno,
    Nelle delibere e nelle determina ci sono sempre:
    -visto che…
    -visto la legge….
    -Preso atto che…
    -Premesso che…
    -ecc….
    Per la prova pratica di un concorso comunale come posso sapere le varie leggi, pareri, atti, che devo inserire all’interno..?
    Oltre lo “schema” devo anche inserire le leggi di quello che richiede l,oggetto della prova? Se devo inserirle, dove le trovò? Quale devo inserire?
    Spero di essere stato chiaro nella domanda.
    Grazie
    Valerio

    • Buongiorno Valerio e grazie del commento! La domanda è molto chiara, purtroppo per la risposta però le conviene rivolgersi direttamente al comune per cui deve svolgere il concorso. Non sappiamo come siano organizzati i concorsi rispetto a questo punto, se ci sia una regola comune o se da concorso a concorso questo aspetto possa cambiare. Loro sapranno sicuramente fornirle informazioni più accurate.

    • Esempi per quanto riguarda la delibera:
      • Attraverso una delibera condominiale si manifesta la volontà dei condomini relativamente ad una specifica questione, che può essere la ripartizione di alcune spese straordinarie, la decisione di appaltare un lavoro ad una determinata azienda, ecc.
      • La delibera del consiglio di amministrazione di una società è quello strumento attraverso cui si manifesta la volontà del consiglio stesso rispetto ad una o più questioni:
      In tutti questi casi abbiamo la manifestazione della volontà di un collegio (insieme di individui) e non è richiesta la totalità dei consensi, ma basta il voto favorevole di una quota dei componenti, quota che varia per legge a seconda dei contesti.

      Per la redazione, di seguito link ad un modello utilizzato in ambito comunale: https://www1.finanze.gov.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/tributi_locali/dati/2018/10460_DIMUNIC-04tn18c400d.pdf

      Altrimenti, qui ci sono alcuni esempi: https://demo.digitalpa.it/delibere/giunta?year=_

      Per quanto riguarda la determina:
      • Un esempio di determina dirigenziale è quella del dirigente scolastico di un istituto, attraverso la quale il dirigente manifesta un’attività messa in atto, portata avanti e regolata unicamente da egli stesso. A tal proposito, salvo casi eccezionali, non è necessario che sia motivata.

      Altri esempi sempre qui, relativi all’ambito comunale: https://demo.digitalpa.it/determine

    • Buongiorno Iris e grazie per il commento.
      La risposta a questa domanda è: dipende. Gli impiegati di enti pubblici nel redigere gli atti possono scrivere delibere, determine ma anche altre tipologie di atto (ne esistono molti tipi diversi). La differenza risiede nella finalità dell’atto stesso e in chi ne dispone la scrittura, non tanto in chi si occupa della sua stesura. Il personale degli enti è incaricato di tante mansioni e può occuparsi di delibere, determine ma anche di preparare molti altri atti amministrativi e non.

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