Differenza tra fiaba e favola

Fiaba e Favola

È capitato a tutti a scuola di essere “vittime” di una delle domande più poste dai maestri o professori ai giovani studenti: “qual è la differenza tra fiaba e favola?”. Il panico negli occhi è spesso la risposta più comune, soprattutto per chi non è preparato.

Ma anche tra gli adulti la confusione regna sovrana, causando non pochi dubbi: non è chiara la differenza tra favola e fiaba, quali siano le loro caratteristiche, da dove nascano i due termini.

Scopriamolo insieme: in realtà è molto più semplice di quanto si creda e, soprattutto, facile da ricordare!

Fiaba e favola sono due generi narrativi e letterari ben distinti, spesso associati alla letteratura fanciullesca.

Si rivolgono infatti principalmente ad un pubblico infantile, anche se, dobbiamo ammetterlo, spesso piacciono e colpiscono anche gli adulti.

Sia in passato, grazie alla loro capacità di intrattenere, sia al giorno d’oggi, grazie anche ai nuovi paradigmi offerti ad esempio dal cinema moderno (basti pensare ai film di animazione), sono sempre di grande popolarità.

Favole e fiabe si differenziano per pochi ma ben definiti elementi: modalità di narrazione, ambientazione (luogo e tempo), personaggi coinvolti, messaggio o insegnamento che vogliono lasciare.

Fiaba: definizione, origine e caratteristiche

Il termine fiaba deriva dal latino volgare “flaba” che significa “racconto”.

Si tratta di una narrazione di medio-breve lunghezza che nasce dalla tradizione popolare ed è incentrata sulle vicende di personaggi ordinari, comuni e soggetti fantastici quali fate, mostri, draghi, orchi, giganti.

La fiaba trova la sua origine dalle credenze e superstizioni che spesso permeavano la vita della gente povera. Il linguaggio utilizzato è molto semplice, a tratti sgrammaticato, ma ricco di modi di dire, formule colloquiali e popolari, nozioni folcloristiche tipiche.

Per la narrazione si utilizza solitamente il racconto diretto, che conferisce un ritmo vivace, più adatto a narrare coinvolgendo. Le fiabe erano infatti tramandate oralmente di generazione in generazione.

La loro funzione principale è di intrattenimento, non solo per i bambini. Gli intrecci possono però contenere dei messaggi e degli insegnamenti sottintesi o degli esempi di comportamenti da emulare, risultando così anche formative ed educative, sebbene non sia questo il loro intento principale.

Fiaba Cappuccetto Rosso e Lupo
Cappuccetto Rosso e il lupo, nella famosa fiaba

Le fiabe sono caratterizzate da:

  • Tempo indeterminato: la vicenda si svolge in un periodo non preciso, che conferisce alla storia un carattere universale. Non a caso spesso l’incipit è caratterizzato da espressioni come “c’era una volta…”, che collocano le vicende in una dimensione temporale remota e non definita al punto da rendere il fattore tempo non fondamentale.
  • Linguaggio ripetitivo: sono presenti sia argomenti e motivi spesso comuni ad altre fiabe, che espressioni ripetute abbastanza standard: “tanto tanto tempo fa…”, “Cammina cammina…” o formule magiche.
  • Luoghi ed elementi magici: la presenza dell’elemento magico-fantastico è una caratteristica peculiare, che la differenzia dalle favole. Sono spesso presenti specchi, bacchette e altri oggetti con poteri magici; le vicende si svolgono in luoghi come boschi incantati, castelli senza tempo, regni fantastici.
  • Personaggi: i protagonisti e gli antagonisti sono figure inverosimili, inventate, spesso nate dalla fantasia popolare o mitica e che rappresentano dei concetti astratti. I fatti narrati sono spesso impossibili.
  • Vicenda: il protagonista ha solitamente un’impresa da compiere o un disagio/ostacolo da superare per raggiungere il proprio scopo.
  • Contrapposizione tra bene e male: nella narrazione emerge sempre la presenza di elementi o personaggi opposti e contrastanti come buoni e cattivi, furbi e stupidi.
  • Lieto fine: le fiabe vedono praticamente sempre i buoni vincere sui cattivi. Hanno la meglio coloro che si sono comportati in maniera onesta, eroica, corretta. Umiltà, virtù, saggezza, coraggio, vengono premiate. In alcune fiabe letterarie, tuttavia, il finale può essere drammatico.

Alcuni esempi di fiabe famose e popolari in tutto il mondo: Biancaneve, Cenerentola, Hänsel e Gretel, Pollicino, Il principe ranocchio, Cappuccetto Rosso, I tre porcellini, Il gatto con gli stivali.

Favola: definizione, origine, caratteristiche

Il termine favola deriva dal latino “fabula”, che a sua volta trova origine nel verbo for, faris, fatis sum, fari che significa “dire, parlare, raccontare”.

Si tratta di una narrazione breve che ha come protagonisti animali o, meno comunemente, piante e oggetti inanimati. A seconda delle loro caratteristiche e dei comportamenti che mettono in atto, essi rappresentano vizi e virtù degli uomini.

Non a caso sono personaggi che, benché provenienti dal mondo animale, parlano e si comportano come persone alle prese con situazioni alle volte paradossali.

Anche la favola trova la sua origine nell’elaborazione del folclore e delle tradizioni, degli usi e dei costumi tramandati oralmente.

Le vicende possono essere narrate in versi o in prosa. Nella favola il linguaggio è più curato di quello della fiaba, forse anche per la diversa finalità dei due componimenti.

Lo scopo delle favole è fornire un insegnamento: trasmettono, attraverso una vicenda breve e semplice, una verità morale, relativa al giusto comportamento da adottare o ad un principio etico da seguire. 

Per questa caratteristica la favola somiglia anche al genere della parabola: in entrambe la morale è esplicita.

Libri di favole
Libri di favole

Le favole sono caratterizzate da:

  • Tempo indeterminato: come per le fiabe, la vicenda si svolge in un periodo non preciso, abbastanza generico: tempi remoti, una stagione dell’anno, ecc., che conferiscono alla storia un carattere universale.
  • Luoghi ed elementi reali: l’ambientazione è realistica. I luoghi dove si svolge la vicenda sono decisamente reali: una casa vera, un campo coltivato, una strada, uno stagno. Non abbiamo in questo caso la presenza dell’elemento magico o fantastico.
  • Personaggi dal mondo animale: i protagonisti sono quasi sempre animali antropomorfizzati, che quindi si comportano come umani. Spesso, di favola in favola, rappresentano l’incarnazione delle stesse caratteristiche: il leone incarna la forza e la prepotenza, la formica è laboriosa e previdente, il lupo è crudele e feroce, la volpe è furba e subdola, l’agnello è sinonimo di docilità e affettuosità, il toro è vigoroso, ecc.
  • Vicenda: non è prevista come nelle fiabe la presenza di protagonisti/eroi con una missione da portare a termine e antagonisti che si contrappongono all’obiettivo. Quindi, non necessariamente i personaggi impersonano il bene e il male, ma incarnano sicuramente delle virtù o vizi, giungendo ad esiti differenti.
  • Finale con morale: nelle favole il finale è caratterizzato da una morale, un messaggio che viene reso in maniera chiara ed esplicita dall’autore, spesso proprio con le parole conclusive della narrazione o un proverbio (“Chi la fa, l’aspetti”, “Chi troppo vuole, nulla stringe”).
    Non sempre si assiste al lieto fine: può capitare che i cattivi abbiano la meglio sui buoni e l’insegnamento in questo caso serve a mettere in guardia da cattivi comportamenti o pericoli. Non a caso, nelle favole emerge una vena spesso pessimistica.

La favola più antica è considerata la Storia dei due fratelli, componimento egizio del XIII secolo a.C.

Tra le più famose favole, invece: Il lupo e l’agnello, La rana e il bue, La volpe e la cicogna, La cicala e la formica. Gli autori del passato più famosi sono sicuramente Esopo, per il mondo greco, Fedro, per la civiltà romana.

Fiaba e favola: differenze

Analizzate singolarmente le caratteristiche di fiabe e favole, riepiloghiamo quindi la differenza tra i due generi narrativi.

Fiabe e favole nascono entrambe da tradizione e folclore, come storie raccontate e tramandate oralmente, frutto di superstizioni, credenze e saggezze popolari. 

Entrambe sono caratterizzate da una narrazione dal tempo indefinito, non specifico, che conferisce un carattere universale alla vicenda.

Racconto per bambini: fiaba o favola
Una famiglia riunita nella lettura di un racconto per bambini

Per quanto riguarda lo scopo, le fiabe hanno una maggiore componente di intrattenimento, mentre nelle favole la finalità principale è formativa-educativa.
Tuttavia, anche le fiabe possono offrire spunti interessanti e sottintendere un insegnamento, così come le favole possono rappresentare una forma di intrattenimento.

I racconti in forma di fiaba sono solitamente medio-lunghi, le favole sono invece brevi. Il linguaggio delle fiabe è più semplice, mentre nelle favole è solitamente più ricercato.

La fiaba è caratterizzata dalla presenza di luoghi e personaggi magici e fantastici, mentre le favole hanno come protagonisti gli animali, che incarnano vizi e virtù umane, e la vicenda si svolge in luoghi reali, spesso naturali.

Nella fiaba è sempre presente il lieto fine, con il bene che trionfa sul male, mentre nella favola l’epilogo può essere tragico o drammatico.

Giunti alla fine di questo approfondimento, ecco la tabella riassuntiva delle differenze tra fiabe e favole:

FIABAFAVOLA
Origine/EtimologiaDal latino volgare “flaba”, che significa “racconto”Dal latino “fabula”, che significa “racconto”
Personaggi e luoghiPersonaggi e luoghi magici e fantasticiPersonaggi animali (con comportamenti umani) e luoghi reali, spesso ambienti naturali
Narrazione/LinguaggioNarrazione medio-breve, linguaggio sempliceNarrazione breve, linguaggio più curato
FinaleSempre lieto fine, il bene trionfa sul maleCon morale esplicita, a volte anche drammatico e/o tragico
ScopoIntrattenimento, può però contenere insegnamentiEducativo e formativo, può però anche intrattenere
TempoIndeterminato, conferisce carattere universale alla narrazioneNon ben definito, conferisce carattere universale alla narrazione

Ora non dovrebbero più esserci dubbi o incertezze per la prossima interrogazione o compito in classe.

Se invece sei capitato qui per pura curiosità personale, speriamo di aver appagato il tuo desiderio di conoscenza chiarendo al meglio ogni tuo dubbio!


Le Differenze

Appassionato di scrittura in ogni forma, adoro spiegare in maniera chiara e senza troppi fronzoli concetti e termini di uso comune, spesso fraintesi o non compresi. Seguimi alla scoperta delle differenze.

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